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Arrampicata alle Eurobissiadi

20 Maggio 2015 | Chiara Mezzasoma

ASD CLIMBING ZONE
Centro Universitario
Sportivo Perugia
EPODE UMBRIA
REGION OBESITY
INTERVENTION STUDY
Cus Perugia
via tuderte, 10 | 06126 Perugia
www.cusperugia.it
www.eurobis.it
Eurobis
Via Palermo 80/a | 06126 Perugia
ARRAMPICATA SPORTIVA (da ASD CLIMBING ZONEe C.U.R.I.A.Mo-Eurobis)
L’arrampicata sportiva è uno sport singolo, dove un arrampicatore sale una parete e un compagno
funge da assicuratore tenendo la corda di sicurezza o parandolo sulle arrampicate boulder in palestra
per far si che non cada fuori del tappetone.
L’arrampicata è uno sport completo, adatto a tutti, anche e specialmente, a ragazzi con difficoltà sia
fisiche che intellettive e sociali.
Volendo riassumere le capacità psico-fisiche,cognitive e intellettive sviluppate in arrampicata:
Sviluppo del senso dell’equilibrio, stimolazione della propriocezione, miglioramento delle fiducia in se
stessi e nel compagno, sviluppo del senso di responsabilità, miglioramento dell’autocontrollo e delle
capacità gestionali delle emozioni, miglioramento di alcune capacità cognitive quali: attenzione,
memoria e concentrazione.
STORIA e GEOGRAFIA
Il 5 luglio 1985 i più abili scalatori si diedero appuntamento in Valle Stretta, a Bardonecchia, per
dirimere definitivamente la questione: chi fosse il più forte in parete, in un confronto che annullasse il
rischio per esaltare la difficoltà. Nacque quel giorno l’Arrampicata Sportiva, con le sue regole, i suoi
sistemi di valutazione, le gare e i confronti. L’anno successivo ad Arco prendeva vita la manifestazione
che in breve sarebbe diventata cult, il RockMaster. La gare furono trasmesse in 7 paesi e furono seguite
dal vivo da 10.000 persone. Non male per uno sport che non aveva ancora compiuto un anno di vita!
Contemporaneamente in Francia, a Vaulx-en-Velin, un sobborgo di Lione, si teneva la prima gara
indoor, gettando così le basi per un rapido sviluppo anche lontano dalle montagne. Contrariamente a
quello che si crede l’Arrampicata Sportiva è un prodotto made in Italy. Autori della vincente intuizione
di Bardonecchia furono l’architetto Andrea Mellano e il giornalista Emanuele Cassarà. Il primo, sulla
scia del successo iniziale, nel 1987 divenne presidente della nascente Federazione Arrampicata
Sportiva Italiana. L’Arrampicata è in crescita, nel mondo ed in Italia.
Ad oggi gli Enti riconosciuti dal CONI che si occupano di arrampicata sono UISP (Unione italiana sport
per tutti)lega montagna; FASI; CAI.
Dal 2011 l’arrampicata sportiva è Disciplina sportiva paralimpica.Da alcuni anni, in base ad un
protocollo d’intesa CONI e Ministero della pubblica Istruzione, l’arrampicata entra a far parte del
programma di “alfabetizzazione motoria” delle scuole primarie. Si riconosce definitivamente il valore
educativo di quello che è sempre stato il primo gioco per ogni bambino: arrampicare
L’Arrampicata ci ha messo poco tempo ad imporsi come moda e come stile di vita; uno stile mutuato
dall’alpinismo e declinato in ambito (e con gusto) prettamente sportivo. Le arrampicate, che si
svolgono sempre in assoluta sicurezza, hanno come scopo quello di arrivare più in alto su itinerari
sempre più difficili. Perché la base di questa disciplina è il confronto, diretto, appassionato, fino
all’ultima presa, con se stessi e con gli altri.
Viene definita Arrampicata Sportiva l’arrampicata naturale (cioè senza l’ausilio di mezzi artificiali
utilizzati per la progressione) a scopo agonistico, amatoriale e di educazione motoria, svolta sia su
pareti naturali o artificiali lungo itinerari controllati dalla base, sia su blocchi opportunamente
attrezzati.
La protezione con la corda e rinvii in parete (falesia o artificiale) è obbligatoria e deve rispondere a
regole di assoluta sicurezza per l’incolumità dei praticanti. Nell’attività sui blocchi, la cui altezza non
deve superare quella stabilita dalle norme internazionali, la sicurezza deve essere garantita da
materassi para cadute, posti alla base dei singoli tracciati.
I limiti di sviluppo in altezza degli itinerari attrezzati tracciati in parete, sia in gara che in allenamento e
per la didattica, sono definiti dalla possibilità di assicurazione dell’atleta, amatore o allievo, da parte di
un assistente (compagno o istruttore) che ha il compito di controllarne la progressione rimanendo alla
base della parete sia nella arrampicata da primo di cordata (corda dal basso) sia in quella in moulinette
(corda dall’alto)..Ai fini delle prestazioni sportive e della attività amatoriale e didattica, le condizioni
relative all’ambiente e alla quota devono essere ininfluenti.
LE SPECIALITA’ DELL’ARRAMPICATA SPORTIVA
La dimensione agonistica dell’Arrampicata Sportiva a livello di gare si concentra in tre diverse
discipline: Difficoltà (Lead), Velocità (Speed) e Boulder.
– Lead: è la classica salita con la corda dal basso, dal basso su pareti alte dai 10 metri in su; l’obiettivo è
raggiungere il punto più alto possibile del tracciato. Nelle gare, la classifica viene determinata
dall’ultima “presa” raggiunta.
– Speed: è la specialità dove conta il tempo di salita su una parete di 10 o 15 metri, seguendo un
tracciato convalidato dalla Federazione Internazionale e dunque identico in tutte le gare del
mondo,che abbiamo li al pala evangelisti.
– Boulder: è la specialità più ‘esplosiva’ dell’arrampicata.
Prevede la salita su strutture alte massimo 4
metri, senza corda, ma con l’ausilio di materassi di protezione (crash pad). L’obiettivo è raggiungere il
top, ovvero l’ultima presa di un percorso prestabilito nel minor numero di tentativi possibili.
Consumo calorico:
L’arrampicata sportiva è caratterizzata da esercizi di alta intensità tuttavia il dispendio energetico è
inferiore alla corsa o altra attività di resistenza, visto che si tratta di contrazioni intermittenti che
riguardano soltanto alcuni gruppi muscolari.
Il metabolismo anaerobio gioca un ruolo importante nella contrazione muscolare richiesta in questo
sport.E’ comune avvertire velocemente la stanchezza muscolare data dal rapido consumo delle
scorte energetiche glucidiche del nostro organismo.
Cosa mangiare
Altro rischio è quello legato alla disidratazione trattandosi spesso di uno sport fatto all’aperto con
presenza di sole, vento e umidità.Per evitare questo, nel caso si preveda un’attività di lunga durata, è importante bere senza esagerare
ricordandosi che il tratto gastroenterico riesce ad assorbire al massimo 1 litro di fluidi all’ora.
Non è consigliabile ingerire abnormi quantità di liquidi che possono appesantire e creare disconfort .
Visto che durante l’arrampicata è difficile alimentarsi è particolarmente importante avere con se
bevande liquide magari addizionate di carboidrati che possano evitare la completa deplezione del
glicogeno nei muscoli coinvolti nella scalata.
Prima dell’attività: potrebbe essere utile l’introduzione anche di una componente di proteine per minimizzare
il rischio dell’utilizzo delle proteine endogene come” carburante” ed il danno muscolare.
Per questo è importante fare un pasto completo ma leggero prima dell’arrampicata.
Per le attività più intense e durature è importante prevedere anche uno spuntino post attività che
contenga sia carboidrati che proteine come frutta secca o yogurt.

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